Nonostante l’emergenza Coronavirus, nel Regno Unito i concerti non si fermano e migliaia di persone hanno partecipato ai live degli Stereophonics.
Il Coronavirus non ferma la musica dal vivo, almeno nel Regno Unito. E così, mentre tutto il mondo si ferma, gli Stereophonics, una delle band più famose del periodo britpop, possono permettersi di riunire ancora migliaia di persone all’interno dei palazzetti britannici.
Ma la scelta degli organizzatori di far andare avanti il tour come se l’emergenza Covid-19 non esistesse ha fatto infuriare il popolo dei social, che ha criticato aspramente le immagini dei concerti di Cardiff, Glasgow e Manchester.
Coronavirus, in migliaia al concerto degli Stereophonics
Mentre i campionati di calcio si fermano, e con loro tutto il mondo dello sport e gran parte del mondo della musica, gli Stereophonics negli ultimi giorni hanno fatto il pienone nei palazzetti a Glasgow, Manchester e anche il 14 marzo a Cardiff.
Decine di migliaia di persone, in barba all’emergenza, si sono radunate ai live, scatenando l’indignazione del mondo social: “Esibirsi con una pandemia in atto è da fuori di testa“, ” Le persone vengono prima dei profitti, lo show doveva essere cancellato“. Gli stessi Stereophonics sono stati chiamati in causa e accusati di essere irresponsabili e incoscienti.
Questa la foto del loro live a Manchester:
Coronavirus: la Gran Bretagna non chiude gli eventi pubblici
Ma come è stato possibile che i concerti della band britpop potessero andare in scena nonostante la pandemia? La ‘colpa’ è del governo britannico, che ancora non ha adottato le misure di lockdown.
Pochi giorni fa il premier Boris Johnson si esprimeva anzi in questi termini: “Non siamo ancora arrivati al punto di chiudere le scuole e sospendere gli eventi pubblici. Ma l’emergenza durerà mesi e voglio essere onesto con voi, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari“. Parole che fanno rabbrividire.